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Intervista a

Elèonore G. Liddell

di Roberto Serafini

 

 

1) Ciao Elèonore, è con grande piacere che rivolgo questa intervista a te, per conoscerti meglio e per far conoscere i tuoi libri ai nostri lettori. Prima di entrare nel merito delle Opere, vorrei sapere qualcosa dell’Autrice. Chi è, oggi, Elèonore G. Liddell? Parlaci un po’ di te.

 

Anzitutto ringrazio ancora una volta per l’interesse e la considerazione di me e dell’opportunità di quest’intervista. In primo luogo c’è da dire che “Liddell” è uno pseudonimo. Sono da sempre appassionata delle storie di L.Carroll e quindi ho sempre amato il personaggio di Alice Liddell, nella quale talvolta mi rispecchio. Ho quindi deciso di firmare le mie opere con questo pseudonimo, pensando che magari, mi possa portare in qualche modo fortuna. Chi sono io? sono una donna di 26 anni, con le sue passioni ed i suoi sogni. Ho studiato estetica e acconciatura, immergendomi nel settore finché la vita e l’amore non mi hanno portata ad altro e momentaneamente mi occupo solo della scrittura.

 

2) Come è nata la passione per la scrittura? È un qualcosa che porti dentro da sempre o è stata una scoperta recente?

 

Abbastanza recente. Fin da piccola amavo inventare delle storie, dettate dalla mia innata fantasia. Nell’adolescenza ho cominciato a scrivere poesie durante un mio “periodo buio”, come sovente lo definisco. In seguito scrissi brevi racconti in un blog online, ma la scrittura di romanzi nasce da circa 2 anni a questa parte, quindi tra il 2013 e il 2014. Ho trovato la giusta ispirazione e ci ho provato, mettendoci tutta me stessa, come sempre.

 

3) Qual è il genere che prediligi scrivere e perché?

 

Amo la poesia dark ambient perché rispecchia il mio carattere ed il mio stile di vita. Amo scrivere romanzi fantasy, invece, poiché ho sempre avuto la passione per la lettura fantasy, lo sento particolarmente “mio”, forse per lo stesso motivo che riguarda le poesie. Mi piacciono le leggende, le mitologie, l’esoterismo, quindi tutte le creature underground, quindi quale migliore genere, se non il fantasy, per esprimere tale passione? Ovviamente conditi da sfumature rosa ed erotiche. Penso che l’erotismo sia la massima espressione di sé, in maniera molto sofisticata tra ciò che è fisico e ciò che è cerebrale.

 

4) Parliamo ora delle tue Opere. Raccontaci i tuoi libri. Di cosa parlano? Come nascono i tuoi personaggi?

 

I miei libri sono una saga di genere fantasy, come dicevo prima. Narrano delle avventure di un vampiro e di altre creature fantastiche quali streghe, demoni, elfi drow, fate unseelie. Cerco di non scrivere il solito fantasy alla “Signore degli anelli” oppure quelle storie di vampiri alla “Twilight”, no, cerco di raccontare queste creature in maniera un po’ diversa, sfruttando ciò che dicevo nella risposta precedente, ossia le sfumature rosa e quindi romantiche, di una storia e quelle erotiche. Mi hanno ispirata diverse scrittrici che hanno colto quel modo di raccontare il fantasy non proprio in maniera standard, senza quindi cadere nel banale. I miei personaggi, all’inizio sono nati semplicemente da un sogno. L’inizio della saga infatti, la sognai una notte e il mattino seguente, la trascrissi realizzando poi il primo romanzo. Il seguito dei personaggi non nascono da qualcosa di concreto, semplicemente dalla mia fantasia oppure ispirandomi a vecchi racconti brevi che io stessa scrissi.

 

5) Stai lavorando a qualcosa di nuovo in questo momento? Se sì, di cosa si tratta?

 

Oltre alla saga descritta, sto lavorando ad un romanzo un po’ diverso dal solito. Quindi senza raccontare di vampiri e altre creature. Con una sorta di riassunto di tale romanzo vi partecipai ad un contest con altri autori Youcanprint del quale avvisai, appunto, che ero intenzionata a svilupparlo in romanzo. Parla dei sentimenti, della paura, ma non aggiungo altro per non rovinare il piacere della sorpresa.

 

6) Qual è il rapporto con i tuoi lettori? Interagisci con loro attraverso i social?

 

Mi è capitato poche volte di interagire con dei lettori, ma debbo dire che in qualche occasione è stato un bel rapporto, un ottimo scambio e mi è servito per incentivarmi, per darmi carica.

 

7) Scrivi più per te stessa o per gli altri? Consideri la scrittura una valvola di sfogo oppure il tuo obiettivo è far pervenire le tue storie ai lettori?

 

Bella domanda. Direi per entrambi, ossia per me stessa poiché sto dando sfogo ad una mia passione ed alle emozioni che mi porto dentro. In secondo luogo lo faccio per gli altri, per i lettori, in modo da condividere e trasmettere qualcosa di mio. Il mio obiettivo è quello appunto di donare qualcosa, anche minima o semplicissima, a chi legge ciò che scrivo. Credo che le cose, anche le più banali, servano a se stessi per arricchirsi, per farci dare una spinta nel quotidiano, per farci riflettere, per farci provare qualcosa di nuovo o assopito. Ecco, io spero di riuscirci in qualche modo. Una volta mi dissero, leggendo le mie poesie, che ero in grado di riuscirci e quindi ho fiducia in questo.

 

8) I tuoi libri sono molto corposi. Quanto impieghi per terminare un libro, tra la prima stesura e la pubblicazione?

 

Dipende a dire la verità. In genere 5-6 mesi circa.

 

9) Il sogno di Elèonore? Ne hai uno in particolare?

 

Il mio sogno più grande, ora come ora, chiaramente è quello di continuare in questo percorso e farmi conoscere sempre di più con la speranza di farmi apprezzare. In seguito ho sogni e speranze comuni, come tante donne, ossia di formarmi una famiglia. Ma a questo ci penserò in seguito, meglio pensare ad una pretesa alla volta. Spero si colga l’ironia di questa affermazione.

 

10) Cosa vorresti dire, a chi non ti conosce, per invogliarlo a leggere i tuoi libri? Cosa può trovare in essi di “speciale”? Perché qualcosa di speciale, per ogni autore, c’è sempre nei propri scritti.

 

Sono d’accordo. Qualcosa di speciale c’è sempre perché siamo persone. Con una mente, un cuore ed un vissuto che rivoltiamo in ciò che scriviamo. Perché leggere i miei libri? Sicuramente chi ama il genere fantasy, non si annoierebbe con le mie storie. Credo che poi sia una questione di sensazioni, di “pelle”. A pelle potrei piacere come no, potrei invogliare a leggermi e seguirmi secondo come mi pongo o mi rappresento. Tante volte ho notato io stessa, da lettrice, che ho scelto un libro anziché un altro, perché la scrittrice o la copertina o la sinossi o quel che comunque ne concerne, mi sapeva trasmettere una bella sensazione. Quel “qualcosa” che ti fa dire, sì ti voglio scoprire! Non dimentichiamoci infatti che nei miei libri ci ho messo me stessa, la mia essenza, la mia vita, i miei sentimenti. Se do una buona impressione a primo impatto, per un qualsiasi motivo, perché allora non leggermi e conoscermi totalmente?

 

Roberto Serafini

 

 

 

 

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